Nasce l’Albo nazionale delle attività storiche
Entra in vigore il 31 gennaio il Decreto legislativo del 27 dicembre 2024 che sancisce la costituzione dell’Albo nazionale delle attività storiche.
Il provvedimento ha definito i criteri per la classificazione e i requisiti necessari per l’iscrizione all’Albo, creando un sistema di protezione per garantirne la salvaguardia e la promozione.
L’Albo nazionale delle attività storiche è gestito e alimentato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, mentre la cura degli aspetti promozionali spetta al ministero del Turismo.
In particolare il decreto legislativo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio, offre a comuni, unioni di comuni, città metropolitane, province, regioni e province autonome di Trento e di Bolzano la possibilità di costituire propri albi delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici storici per attività esistenti da almeno 50 anni. Il periodo può anche essere differente, purché stabilito da una normativa regionale e riguardi un’attività professionale legata alle tradizionli locali (art. 3) e, di conseguenza, sia di particolare interesse merceologico o culturale o storico o artistico o turistico.
Il provvendimento che sancisce la nascita dell’Albo nazionale delle attività storiche include anche la definizione di “attività commerciale storica” (art. 1); la qualifica di “Attività storiche di eccellenza” (art. 4) per le imprese con almeno 70 anni di attività e requisiti specifici. Inoltre, stabilisce che il ministero del Turismo provvederà ad adottare misure di valorizzazione e campagne informative rivolte al turismo nazionale e internazionale in favore delle attività coinvolte. Le iniziative possono essere avviate dalle Associazioni di settore interessate, per il tramite delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano.
La nascita dell’Albo nazionale delle attività storiche è stata accolta con soddisfazione anche da Federazione Moda Italia. «È un provvedimento che rivolge l’attenzione a quegli esercizi commerciali di prossimità che arricchiscono, con le loro attività, il nostro Paese», dichiara Giulio Felloni, presidente dell’associazione. «Un provvedimento che riconosce, con forza di legge, quel patrimonio di eccellenze del Made in Italy fatto di negozi, botteghe e attività storiche e di tradizione che dovranno essere censite, catalogate, sostenute e salvaguardate come un enorme valore economico e culturale. È un primo significativo risultato che darà sicuramente maggiore fiducia a tutte quelle attività storiche che vorranno competere sul mercato in un momento così complicato. Ci aspettiamo ora l’istituzione di un fondo ad hoc per ridurre la tassazione e fornire adeguate risorse per migliorare le sedi delle nostre attività e i nostri servizi alla clientela in termini di innovazione e sostenibilità e per accompagnare il futuro di queste eccellenze attraverso un adeguato passaggio generazionale».