Conbipel: il rilancio passa da una cordata italiana del tessile

Un momento del Tavolo di crisi del 6 febbraio. foto: sito Mimit
Una proposta vincolante da parte di una cordata di due imprese italiane del settore tessile con il supporto di Invitalia: è questa la soluzione che potrebbe consentire il rilancio di Conbipel e la salvaguardia di circa 800 lavoratori.
L’annuncio è stato dato al termine del tavolo di crisi che si è tenuto il 6 febbraio a Palazzo Piacentini, convocato su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del sottosegretario con delega alle crisi aziendali, Fausta Bergamotto, alla presenza dell’azienda e delle organizzazioni sindacali.
La proposta vincolante che sarà presentata dalla cordata di due imprese coinvolge 104 punti vendita e circa 800 lavoratori sui 1.100 dipendenti attuali. Il ministero ha chiesto all’azienda uscente una gestione non traumatica degli esuberi con l’attivazione degli ammortizzatori sociali per un ricollocamento, anche con il supporto delle Regioni coinvolte.
Nel frattempo, la società ha confermato di continuare la ricerca di ulteriori soluzioni per i rimanenti punti vendita e la relativa forza lavoro rimasti fuori dal perimetro dell’offerta.
Secondo quanto pubblicato da Italia Oggi, la ripresa dell’insegna Conbipel avverrà attraverso una newco con l’imprenditore Andrea Turati, coinvolto anche in Euroseta (già fornitrice di Conbipel), al 51% e Invitalia al restante 49%. Saltano quindi le ipotesi di un’alleanza tra Ovs, interessata a un massimo di 30 punti vendita, e Unigross, che lo scorso dicembre aveva presentata anche una proposta di acquisto.