Tightings è il nuovo prodotto del marchio Duelegs che combina collant seamless e leggings
Si chiama Tightings la novità presentata da Duelegs, marchio del Gruppo Gambetti, azienda storica nel settore della calzetteria, al Salon International de la Lingerie, in scena a Parigi dal 20 al 22 gennaio. Il nome Tightings non si riferisce solo a un capo, ma a un’innovazione tecnologica che ha permesso la fusione tra il collant Seamless di ultima generazione (tights) e i leggings. Il nuovo prodotto Duelegs, infatti, è realizzato grazie all’esclusiva tecnologia, di cui il gruppo Gambetti ha depositato il brevetto, basata sull’evoluzione della classica macchina da calza, adattata alla creazione di capi esternabili.
La collezione di lancio è realizzata esclusivamente con filati Fulgar e la fibra elastica Lycra. La linea si sviluppa in quattro modelli, ognuno dei quali è realizzato da un filato altamente performante firmato Fulgar.
A fianco dei benefit specifici di ogni modello, i principali plus di Tightings sono da ricercare nella sensazione di benessere e di libertà che offrono a chi li indossa, grazie all’assenza totale di cuciture sulle gambe e alla presenza di fibra elastica Lycra che permette di avvolgere la silhouette femminile esaltandola e valorizzandola, con effetti di leggera compressione e rimodellamento laddove necessario.
«Per noi si tratta di una sfida molto grande, significa oltrepassare la linea di confine tra il mondo della calzetteria femminile per entrare concretamente nel vasto mondo dello “sportswear” che negli ultimi anni vanta una crescita esponenziale», spiega William Gambetti, Ceo di Gambetti Group. «Abbiamo investito due anni delle nostre energie in ricerca & sviluppo per arrivare oggi a essere pronti per il lancio di Tightings e abbiamo scelto anche per questo importante progetto un partner qualificato come Fulgar, che ci affianca da sempre con i suoi filati innovativi. Siamo ottimisti nel credere che la nostra innovazione porterà una scossa tangibile al mercato ormai da lungo tempo statico del legwear».