Contraffazione: Indicam chiede il blocco delle piattaforme online che vendono il falso
La vendita del falso corre sul web. Per questo Indicam, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, chiede che vengano prese misure precise per arginare il fenomeno che comporta un danno a livello internazionale per le imprese italiane stimato in 35 miliardi di euro.
Tra le azioni suggerite in occasione del Forum Indicam meetIN2018, in scena l’8 ottobre a Milano, la più urgente è il blocco delle piattaforme e-commerce che non eliminano i beni e i prodotti contraffatti che loro stessi hanno messo in vendita in Rete. Secondo l’istituto di Centromarca, gli operatori Internet sono esenti spesso da ogni responsabilità riguardo le violazioni della proprietà intellettuale, a causa di norme comunitarie ormai obsolete. Si tratta di un fenomeno difficilmente controllabile, perché i prodotti vengono spediti anche singolarmente per posta o per corriere. Per affrontare questo fenomeno, quindi, serve una risposta tempestiva e globale.
«Gli strumenti che proponiamo per combattere la contraffazione sono un maggior monitoraggio del web. Quindi una maggiore responsabilità delle piattaforme affinché individuino i prodotti contraffatti e li blocchino nelle loro aste», ha dichiarato Mario Peserico, presidente di Indicam. «Un altro mezzo che riteniamo fondamentale è quello di utilizzare i metodi di pagamento, quindi le carte di credito, affinché quei prodotti riconosciuti come contraffatti non possano essere venduti pena il blocco della piattaforma. Queste sono due delle misure che riteniamo più urgenti per ridurre il fenomeno immediatamente».
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