Aperture domenicali: sono 26 quelle previste dal nuovo testo del Ddl
Il testo del Ddl sulle aperture domenicali dei negozi è stato depositato in commissione Attività produttive alla Camera.
Il Ddl è il frutto di un accordo tra la posizione del M5S e la Lega. In base al nuovo testo, le aperture domenicali sono 26 su un totale di 52. I punti vendita restano chiusi nelle 12 festività nazionali, ma le Regioni hanno la possibilità di sceglierne quattro in cui le attività commerciali restano aperte.
Sono però previste delle deroghe: centri storici e i negozi “di vicinato” che potranno rimanere aperti tutto le domeniche dell’anno, eccetto le festività.
Nei comuni fino a 10mila abitanti saranno aperti i negozi fino a 150 metri quadri; in quelli con una popolazione superiore ai 10mila abitanti invece saranno aperti i negozi fino a 250 metri quadri.
Spetta comunque alle Regioni decidere come distribuire le 26 domeniche di apertura: per le località turistiche ad esempio possono concentrarsi nei periodi di alta stagione.
A restare sempre aperti sono le rivendite dei generi di monopolio, i negozi nelle stazioni, le rivendite di giornali, rosticcerie, pasticcerie, gelaterie, negozi di fiori e articoli da giardinaggio, mobili, libri, dischi, nastri magnetici, musicassette, videocassette, opere d’arte, oggetti d’antiquariato, stampe, cartoline, articoli da ricordo e artigianato locale. Così come le stazioni di servizio autostradali e le sale cinematografiche (art. 13, comma 3, D.Lgs. 114/1998) e in aggiunta gli autosaloni e gli esercizi commerciali nei parchi divertimento, negli stadi e nei centri sportivi.
Per chi viola le nuove norme sono previste sanzioni amministrative da 10mila a 60mila euro, con raddoppio in caso di recidiva. I proventi saranno reinvestiti in azioni per contrastare l’abusivismo commerciale e per il decoro urbano.