Anticontraffazione: nel 2019 Diesel ha fatto chiudere più di 1.200 e-commerce
Per Diesel, la multinazionale veneta della moda guidata da Renzo Rosso, il 2019 è stato un anno di forti investimenti per la tutela del brand.
Lo scorso anno, infatti, grazie al suo impegno e alla collaborazione con le autorità locali, l’azienda ha fatto chiudere 1.244 e-commerce in cui erano in vendita articoli Diesel contraffatti.
Gran parte delle operazioni sono state svolte in Cina, nei confronti della piattaforma Taobao, in Brasile, verso Mercado Libre e in altre aree soprattutto nei confronti di eBay.
Complessivamente, i casi di violazione del copyright e trademark sono stati 2.838.
L’azione dell’azienda si è rivolta anche ai social media dove sono stati rimossi 2.351 Url, la maggior parte dei quali erano su Instagram.
Nel Regno Unito, in Germania, in Francia, in Italia, in Spagna e in Olanda sono stati anche eliminati 4.901 annunci falsi, in particolare su Google e Bing.
Inoltre, nel corso del 2019 sono stati messi in atto anche raid in diverse fabbriche situate in Cina che hanno determinato il sequestro di oltre 4mila paia di jeans, 3mila t-shirts e felpe, 5mila cinture e 4.500 etichette con marchio e logo Diesel.