Chiusure temporanee e vendite su appuntamento: le reazioni degli intimisti all’emergenza Coronavirus
Nel canale degli intimisti, cresce il numero di operatori che, in seguito all’aumento del numero di contagi da Coronavirus in Italia, scelgono di chiudere la loro attività commerciale “fino a data da destinarsi”.
Si tratta, in particolare, di imprenditrici titolari di punti vendita di intimo e beachwear situati a Milano e in alcune cittadine della provincia del capoluogo lombardo. Zone in cui, al momento in cui scriviamo, si parla anche di una possibile chiusura di tutte le attività commerciali per 14 giorni.
Ma all’appello non mancano anche dettaglianti che operano in altre località del Nord, come ad esempio Piemonte e Veneto, e del Centro-Italia.
La decisione, sofferta, di abbassare la saracinesca per almeno una settimana viene comunicata dagli operatori del canale degli intimisti soprattutto attraverso i social: a seguito del Decreto Ministeriale del 9 marzo, che ha trasformato l’Italia in “zona protetta”, di ora in ora su Facebbok e Instagram aumentano i post che informando la clientela della temporanea chiusura del negozio sono chiosati dall’hastag #iorestoacasa.
I dettaglianti di intimo e beachwear che scelgono invece di tenere aperti i loro punti vendita non hanno esitato, sempre nel rispetto delle indicazioni governative, ad affiggere cartelli che illustrano le nuove modalità di fare shopping: accessi contingentanti, al massimo tre persone alla volta, distanza di sicurezza e, al termine di ogni vendita, procedura di sanificazione dell’ambiente.
Nell’ambito dell’impegno degli intimisti per allentare la diffusione del Coronavirus in Italia, inseriscono anche le iniziative di vendita su appuntamento e di consegna gratuita a domicilio degli articoli acquistati online oppure ordinati telefonicamente.