Kidswear: il 58% delle famiglie italiane sceglie i negozi di prossimità
Il 14 aprile in diverse regioni d’Italia hanno riaperto al pubblico i punti vendita di abbigliamento, calzature e accessori per bambini. A fronte di questo evento, la sesta rilevazione dell’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria punta i riflettori sul kidswear.
L’indagine è stata svolta tra il 12 e il 13 aprile su un campione di 800 casi rappresentativo della popolazione italiana estratto dal panel web di Sita Ricerca.
Lo studio rivela che il 47% delle famiglie italiane con figli da 0 a 14 anni è favorevole alla riapertura di queste attività commerciali. Il Nord, più colpito dall’epidemia, è l’area del Paese che ospita le famiglie più prudenti: nel nord est il 45,9% dei consumatori è favorevole alla riapertura e nel nord ovest il 41% contro il 50% del Centro e il 52,5% di Sud e Isole. Ma sebbene la popolazione sia abbastanza d’accordo con la riapertura dei negozi di abbigliamento, calzature e accessori il 47% dei consumatori preferisce comprare articoli kidswear online, il 34,9% nel canale food mentre il 21,6% intende rimandare gli acquisti alla conclusione dell’emergenza.
In particolare, in caso di shopping nei negozi fisici, il 58,5% degli intervistati preferisce recarsi nei punti vendita di prossimità, situati nel quartiere di residenza e il 23,6% invece continua a prediligere i centri commerciali.
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La sesta rilevazione dell’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria conferma quanto emerso dalle edizioni precedenti: i consumatori si aspettano che le misure di distanziamento sociale adottate nel periodo di lockdown siano fatte rispettare anche nei negozi specializzati in kidswear.
Più precisamente, il 59% degli intervistati si aspetta ingressi contingentati, il 42,8% la presenza di dispenser con prodotti igienizzanti. Solo il 24,5% avrebbe piacere a trovare sconti e promozioni. L’atteggiamento prudenziale si traduce anche in scelte di acquisto necessarie: il 62% dei consumatori dichiara di acquistare intimo/calze, prodotti più semplice e veloci da comprare, mentre sembrano orientati a posticipare almeno parzialmente l’acquisto di abbigliamento esterno.
L’indagine completa la trovi QUI.